Busto del Laocoonte

Gian Lorenzo Bernini

Laocoonte

E' il volto del sacerdote troiano Laocoonte, tratto da uno dei marmi più celebri di tutta l'antichità. La scoperta del gruppo originale, oggi conservato in Vaticano, provocò nel 1506 un'attenzione entusiastica destinata a non spegnersi nemeno nei secoli seguenti.
Gian Lorenzo Bernini, destinato a divenire il massimo scultore del Barocco, trae qui, nei suoi anni giovanili, l'ispirazione da quel prototipo così miracolosamente riemerso dalla terra di scavo, proponendo più che una semplice copia, un mirabile esercizio sul tema dell'antichità classica. Vi si trova accentuato il carattere di pathos dell'originale e l'opera, ridotta alla sola presa del busto, si trasforma in uno studio sull'espressività. A lungo esercitatosi in questa "palestra" delle emozioni di derivazione classica, Bernini costruirà in seguito su questo elemento, oltre che sulla stupefacente capacità di trattare il marmo, le sue più affascinanti e note sculture.
Collocata nell'attuale Seconda Sala del museo, l'opera si trova all'interno di un ambiente legato allo stesso Gian Lorenzo: l'artista, infatti, aveva progettato la Sala tra 1636 e 1637 per il cardinal Bernardino Spada, con la funzione di "studiolo piccolo", un luogo all'epoca decorato da una boiserie in legno e non dai numerosi capolavori di pittura che oggi vi si possono ammirare.

GUIDA ALLA GALLERIA SPADA

Il volume introduce alla visita alla Galleria dove sono conservati dipinti prevalentemente del XVII secolo sculture antiche, arredi e mobili d'epoca.
  • Vicini, Maria Lucrezia.
  • Brossura, pp. 96, cm 16,5x23, ill. col.
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