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La Fornarina di Raffaello torna a Palazzo Barberini

Dopo cinque mesi di assenza torna a Palazzo Barberini La Fornarina, il celeberrimo dipinto di Raffaello Sanzio.
Il capolavoro, che potrà nuovamente essere ammirato da giovedì 3 settembre 2020, era in prestito alle Scuderie del Quirinale per Raffaello 1520-1483, la mostra per i 500 anni dalla scomparsa del pittore.

Prima del prestito alle Scuderie, il dipinto era stato sottoposto a tre giorni di indagini in fluorescenza X mapping con tecniche innovative e macchinari all’avanguardia, i cui risultati saranno presentati al pubblico in una giornata di studi in programma il prossimo 21 settembre

Citata per la prima volta dal Corasduz che la vede nella collezione Sforza di Santafiora, come “una donna nuda ritratta dal vivo, mezza figura di Raffaele”; poi notato dal Chigi nella collezione Boncompagni, dai quali fu acquistato dai Barberini, è citato negli inventari Barberini dal 1642.
Il dipinto è il ritratto della donna amata da Raffaello, raffigurata anche nella Velata di Palazzo Pitti, descritta dal Vasari e identificata in numerosi dipinti raffaelleschi. Il personaggio è al centro del mito romantico che nell’Ottocento ha dato origine alla ricostruzione pseudo-storica della figura della musa-amante del pittore e che portò all’identificazione, per altro non storicamente provata, dell’amata di Raffaello con Margherita Luti, figlia di Francesco Senese, entrata subito dopo la morte di Raffaello nel convento di Sant’Apollonia.
Il dipinto, databile intorno al 1520, anno della morte di Raffaello, rimase probabilmente nello studio del pittore e fu rimaneggiato e venduto dall’allievo ed erede Giulio Romano.

Fotografia tratta da Barberini Corsini